Fin dai primi giorni di aprile inizia a San Salvo la questua dei devoti di San Vitale. Si bussa alle porte in paese e nelle campagne per raccogliere il grano necessario alla preparazione delle sagnitelle e dei tradizionali taralli. Il sabato precedente la festa di San Vitale il grano è portato al mulino dal corteo delle "some" carri addobbati con festoni e fiori che attraversa le vie di San Salvo. Lo stesso corteo delle "some" nel tragitto di ritorno trasporta nella piazza principale di San Salvo la farina ottenuta. La farina è impastata dalle donne di San Salvo che preparano le sagne e i taralli. Gli uomini accendono i fuochi sotto grandi caldaie di rame in cui vengono cotte le sagnitelle o sagne. Questo tipo di pasta è quindi condita con il sugo e distribuita alla cittadinanza, insieme ai taralli benedetti di San Vitale.