Provincia di Teramo
Abitanti 829, altitudine 470 metri
Municipio: tel. +39 0861 995525
Situato nell'alta Val Fino, l'abitato di Arsita è immerso nei boschi. Fino alla fine dell'800 veniva chiamato Bacucco. Questo nome deriva dal catalogo normanno che indicava questa zona come Bacut, forse in riferimento ad Abacuc, uno dei profeti dell'Antico testamento, o addirittura a Bacco, per un tempietto dedicato al dio romano che sarebbe esistito nella zona. Secondo alcuni studiosi, però, il termine "Bacucco" risulta dalla fusione di due vocaboli medievali: baco e cappuccio, che indicano un copricapo a forma di verme o baco.
Il ritrovamento di alcune monete romane dimostra che l'area occupata attualmente da Arsita ospitava già in quell'epoca una città di dimensioni notevoli. I primi scritti riferiti a Bacucco, però, risalgono al medioevo. Nel 1173 Oderisio di Bisento ottenne dal re Guglielmo in Penne il feudo di Bacucco, che all'epoca era abitato da circa 48 famiglie. Nel 1281 la Signoria di Bacucco risultava in possesso di Riccardo Acquaviva. Successivamente passò in dominio di Alessandro Sforza e nel 1474 fu inserita nel demanio reale, ottenendo privilegi propri delle terre demaniali. Nel 1481 il re Ferdinando donò il territorio di Bacucco all'Università di Civiltà di Penne; più tardi l'aggregò al contado di San Valentino. Nel 1507 fu posseduta da Cola Gentile, mentre nel 1600 fu dominata dalla famiglia Ranuccio Farnese a cui succedette nel 1623 il figlio Odoardo, che entrò in possesso dei feudi farnesiani appartenenti al Re delle Due Sicilie. L'Inferno Spaccato è una località ideale per le arrampicate sulla roccia e per praticare attività sportve di ogni tipo. Merita particolare attenzione il mulino Di Francesco che si trova lungo l'antico "Sentiero dei Mulini".
DA VEDERE
Spiccano, su territorio, resti di vecchie torri e i ruderi di un antico castello conosciuto come "Cima della Rocca" . Questa struttura, le cui origini restano ignote, nel X secolo era elencata tra le difese del ducato di Benevento. Nel 1700 il complesso fortificato fu trasformato in residenza nobiliare e assunse l'aspetto che conserva ancora oggi. Nell'abitato del paese è presente la chiesa parrocchiale di San Vittoria con un facciata ottocentesca che copre quella precedente, risalente al secolo precedente. L'interno, a navata unica, presenta edicole laterali con statue come quella di San Nicola, patrono di Arsita. Particolare è la settecentesca scultura lignea del Cristo, di scuola napoletana.
FESTE E SAGRE
17 gennaio: Festa di Sant'Antonio abate
Agosto: Sagra del coatto
Settembre: Festa patronale dedicata a San Nicola.
PRODOTTI TIPICI
Il coatto (lu cuatte), piatto antico dei pastori, a base di carne di pecora, cotta in una salsa di erbe, profumate e amalgamate nell'olio extravergine d'oliva.
Da qui vai al sito del Comune di Arsita