La festa di Bucchianico è un complesso rituale contadino in onore di Sant’Urbano papa che, apparendo in sogno al capo della milizia (il Sargentiere), gli suggerì di far correre gli uomini avanti e indietro per i camminamenti delle mura al fine di farli sembrare più numerosi agli occhi dei chietini che tentavano di impossessarsi del paese.
Il termine banderese deriva dalla banda (fascia) rossa e azzurra indossata dagli uomini insieme a un pennacchio di piume colorate. Il rituale inizia la domenica precedente il 24 maggio con la sfilata, nel pomeriggio, dei carri del letto, del pane, del vino e della legna.
Il corteo è aperto dalla famiglia del Banderese in carica (eletto l’anno precedente alla fine della festa con il preciso compito di organizzare le celebrazioni), che porta l’immagine di Sant’Urbano e conduce un vitello infiocchettato, seguono le pacchianelle (donne in costume tradizionale), che portano canestri infiorati, e gli uomini che conducono i carri.
In piazza il corteo è accolto dal Sargentiere e dai suoi uomini, segue la preghiera sull’altare di Sant’Urbano e, quindi, la Ciammaichella, un movimento a serpentina che rievoca lo stratagemma messo in atto sulle mura per ingannare i nemici.
Il 24 maggio, alle ore 19, nella Cripta di Sant’Urbano è aperta la Porta Santa ed inizia il rituale delle Entrate, che consiste nell’attraversare la Porta Santa per nove volte e sostare in preghiera davanti alle reliquie del Santo per ottenere l’Indulgenza Plenaria, concessa nel 1801.Intanto, dalle 19.30, un gruppo si dispone in cerchio intorno al Banderese e al Sargentiere e dà vita al gioco del Tizzo, che simboleggia l’addestramento dei soldati prima della battaglia.
I festeggiamenti proseguono per tutta la giornata del 25 con una serie di rituali, fra cui quello dei nove giri nel centro storico, a cui i banderesi partecipano nel tradizionale costume con le fasce rosse e blu e il pennacchio colorato.
La mattina seguente il corteo si ricostituisce per la cerimonia del Ringraziamento, che consiste nel visitare e fermarsi in preghiera in tutte le chiese del paese. A mezzogiorno partecipa alla messa e alla processione, alla fine della quale il parroco benedice con le reliquie del Santo i Quattro Cantoni, ossia i quattro punti cardinali del paese.
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